È successo.
Due gay dichiarati come Dolce e Gabbana hanno avuto il fegato di dire apertamente, in una intervista, quello che la maggior parte di noi pensa, e cioè che “la famiglia” è quella formata da un padre e una madre che naturalmente (leggasi: come previsto dalla natura) mettono al mondo dei figli.
Alla notizia il cielo si è squarciato.
E dallo squarcio, sopra i due stilisti, una pioggia d’insulti e di scomuniche.
Come se non bastasse, le creazioni D&G, ormai messe all’indice, sono state addirittura minacciate di essere date alle fiamme in roghi che, più che da falò casalingo di costosissime stoffe, suscitano immagini da “notte dei cristalli” o da califfato islamico.
Dopo la reazione furiosa di Elton John, persino Ricky Martin si è sentito in dovere di dire la sua, accusando i due stilisti addirittura di “spargere odio”, così, per aver semplicemente espresso un parere, confermando, semmai ve ne fosse stato bisogno, di tenere solitamente impegnata la gran parte delle proprie facoltà cerebrali per distribuire sorrisi e vocalizzi.
Ma poi gli stilisti hanno corretto un poco il tiro.
Dolce ha dichiarato che ha espresso solo un’opinione personale, che la sua è la visione di uno che è nato in Sicilia, in una famiglia tradizionale, che non si sognerebbe mai di giudicare chi ha opinioni e fa scelte differenti, che non è contro le adozioni gay.
Il solito trucchetto, quello del “secondo me”, “è la mia opinione”, col quale è possibile dire tutto o quasi, riducendo al minimo le eventuali critiche.
Il politically correct lo esige, anche se stavolta non ha funzionato molto bene.
Intendiamoci, hanno avuto un bel coraggio (anche se solo a metà), in un mondo come il loro, a dire quello che hanno detto; e devo ammettere che hanno tutta la mia ammirazione per l’onestà, mostrata nell’intervista, con cui guardano una questione spinosa come quella di chi vuole dei figli pur avendo scelto di non averne.
Solo mi aspettavo, una volta dato un bel colpo alla botte, che non cercassero di sistemare anche il cerchio.
Si, ho creduto che sarebbero andati fino in fondo, senza tentennamenti.
Che avrebbero tirato fuori, insomma, anche l’altra metà del coraggio.