Quando nell’Ottobre 2014, a Napoli, un “quasi-uomo” di 24 anni (quaquaraquà, direbbero a Palermo) sfondò l’intestino ad un ragazzino di 14 (rischiando di farlo morire) solo perché troppo grasso, solo perché “ciccione”, “cicciabomba”, “panzaeculo” e chi più ne ha più ne metta, non ci fu la sollevazione del web, non ci furono ondate di VIP indignati, né mobilitazioni, né hashtag che diventarono “virali” a rompere il silenzio.
Il quattordicenne di Napoli non ha scelto di farselo rompere.
Gliel’ha rotto contro la sua volontà un idiota con un compressore, che ha pensato bene di gonfiargli l’intestino fino a farglielo scoppiare.
Ma per quelli come questo ragazzino nessuno invoca leggi speciali, leggi contro i “cicciofobi”.
Perché gli obesi, a differenza dei “diversi-discriminati”, non sono ai vertici delle major del cinema,
non hanno in mano le fiction tv, non si sono sparsi a macchia d’olio nel mondo della moda e della musica,
non hanno sindaci che si giustificano per il fattaccio commesso ai loro danni al grido di: “La città non è questa!”
Perché quelli come lui sono grassi e basta.
E a loro nessuno dice: “Ci siamo sbagliati. Il vostro non è una malattia da curare, è un modo di essere.”
A loro ogni trasmissione, ogni programma di fitness, ogni reality (pensiamo ai programmi americani) ricorda che sarebbe meglio se fossero diversi, come gli altri; dice che questo è uno dei pochi casi in cui diverso non è bello.
Mika, che si sente discriminato, avrebbe fatto meglio a fare come aveva pensato, dopo aver letto la scritta “frocio” sui manifesti del suo concerto a Firenze: avrebbe fatto meglio a stare zitto.
Perché i discriminati, quelli che faticano a trovare lavoro perché non sono prestanti o di “bella presenza”, quelli che hanno difficoltà a trovare amici nell’era del “look”, sono altri.
Posto il fatto che la scritta è stupida, più che di cattivo gusto, posto che ancor più stupido è il suo autore, quelli che oggi stanno facendo tanto casino per la scritta incriminata non stanno rompendo il silenzio: stanno rompendo le palle!