La vita di serie A

 

Bimbo e cane

Sono passate da poco le due.
È il 29 dicembre e Massimo Giletti ha appena cominciato la sua trasmissione, “L’Arena”, con un servizio sulla fidanzata di Berlusconi e il loro cane, regalato da quell’animalista della Brambilla, che lui (Silvio) ama come fosse un bambino (il cane, non la Brambilla).
Don Mazzi, presente in studio, esprime subito il suo fastidio per quell’affermazione: “Tra un cane e un bambino c’è differenza!”
Rosita Celentano risponde: ” Dove c’è vita non può esistere quella di serie A e quella di serie B!”
Don mazzi replica: “Credo che un bambino sia di serie A!”
La Celentano, che qualche minuto dopo sottolinea (chi gliel’ha chiesto?) che è cristiana cattolica (convinta lei…) domanda: “Ma chi l’ha detto?”
Interviene anche Alba Parietti, mimando a don Mazzi qualcosa di piccolo con le dita: “Se difendete l’embrione dovete difendere anche i cani!”
“Pilato” Giletti non interviene, un bravo conduttore deve essere imparziale anche quando si equiparano i bambini alle bestie, ma esulta “Siamo salvi!” quando Mara Maionchi difende il prete: “Scusate, ma don Mazzi non ha mica detto che il cane deve morire, eh! Io amo i gatti!”
Ascolto tutto questo dopo che il tg, a pranzo, mi ha ragguagliato sul caso di Caterina, una ragazza di 25 anni affetta da quattro malattie rare, massacrata di insulti su facebook solo per aver ringraziato la ricerca, fatta con sperimentazioni anche sugli animali, che le ha permesso di non morire quando era bambina.
Non conta che studi veterinaria; non conta che sia ancora viva; non conta che lei e la sua famiglia possano ancora sperare.
Qualcuno ha postato commenti del tipo: “Per me puoi pure morire domani. Non sacrificherei nemmeno il mio pesce rosso per un’egoista come te”.
http://www.lastampa.it/2013/12/27/italia/cronache/giovane-malata-difende-i-test-sugli-animali-insulti-su-facebook-zbXfkEfXMA3DFypT8pfQsO/pagina.html
Alla fine ci siamo arrivati: un essere umano vale quanto un topo.
Una vita vale quanto un’altra vita, non importa se paragoniamo uomini con animali.
Perché non anche gli insetti, allora?
E le piante, dato che recenti ricerche hanno dimostrato che anche loro hanno coscienza dell’ambiente intorno ad esse?
Oggi tutti considerano gravissimo, e hanno ragione anche se io sono per la libertà di dire stronzate, negare lo sterminio degli ebrei nei lager, ma se qualcuno in tv dice che una persona vale più di un cane è costretto a difendersi.
Un breve inciso: nell’agosto del 1933, in Prussia, Hermann Göring, numero due del terzo Reich insieme a Goebbels, abolì la vivisezione; pochi anni dopo, in piena guerra mondiale, i vertici militari nazisti diedero il via a esperimenti su cavie umane ebree.
Da leggere assolutamente:
http://www.maat.it/livello2/diritti-animali.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Esperimenti_nazisti_su_esseri_umani
Eppure è lampante come una filosofia del genere non solo faccia acqua da tutte le parti, ma sia anche idiota.
Se foste coinvolti in un incidente d’auto mentre siete con vostro figlio e col vostro cane, dovendo per forza scegliere chi salvare tra i due, cosa fareste?
Un avviso: chi sta considerando seriamente questa domanda ha bisogno di cure molto più articolate di un semplice TSO.
Cure che non farebbero male a tanta gente molto in vista, come il principe Filippo d’Inghilterra che nel 1988 ebbe a dire: “Se rinascessi vorrei reincarnarmi in un virus letale per far diminuire la sovrappopolazione”.
E la Brambilla, onnipresente quando si parla di animali come il cacio alla sagra dei maccheroncini di Campofilone, cosa fa?
Nessuna dichiarazione sugli insulti e le minacce subiti da Caterina?
Michela Vittoria Brambilla si è guardata bene dal pronunciarsi dichiarando la propria solidarietà alla povera ragazza per gli attacchi subiti, almeno pubblicamente.
È comprensibile, visto che in ottobre, a Milano, in occasione della 5° Giornata Nazionale di riflessione del movimento La Coscienza degli Animali, si era già espressa chiaramente “…sul rispetto verso creature viventi con i quali condividiamo i doni della vita, della sensibilità, della capacità di comunicare. E il primo diritto di tutti gli animali è il diritto alla vita…Gli animali sono i nostri fratelli, i nostri amici. E gli amici non si mangiano”, figuriamoci sacrificarli per un essere umano!
Comunque, con buona pace della Celentano, della Brambilla, di Edoardo Stoppa e dei suoi “cagnolini” e di quei poveri spostati che se la sono presa con Caterina, ci tengo a dire che godo spesso e volentieri della compagnia di sterminatori di animali, e la cosa non mi dispiace.
Ho cominciato a frequentarli perché affascinato dal sistema che hanno ideato per disfarsi dei corpi dopo la mattanza:
spezzatini, arrosti, spiedini, costolette, roast-beef, carpacci e fiorentine; e ancora salami, lonzini, lonze, culatelli, speck e prosciutti.
Senza contare i sottoprodotti come le olive ascolane.